Nella Commissione AGRI di giovedí 22 aprile al Parlamento UE é stato presentato un’interessante studio del Centro Comune di Ricerca che opera per la CE, titolato “Agricoltori del futuro”. Volgendo direttamente lo sguardo al 2040, i relatori hanno sviluppato una serie di previsioni, ricomprendendole in dodici scenari possibili di quanto potrá accadere all’agricoltura. Un’intervista rivolta direttamente e prevalentemente a giovani agricoltori, ha permesso ai medesimi di riconoscersi in uno o piú dei profili rilevati, a seconda delle attivitá. Visioni condivise, criticitá e macro-tendenze, hanno fatto emergere un quadro piuttosto articolato, che spazia dalla previsione di un’agricoltura intensiva sempre piú sofisticata ma maggiormente vulnerabile ai mercati, all’evoluzione di profili innovativi, come l’agricoltura verticale praticata in ambiente controllato nelle cittá o quella basata sulle cellule, utilizzata per coltivare la carne in laboratorio. Tra i punti analizzati le tendenze sociali e culturali emergenti, i nuovi ruoli dell’agricoltore come quello sociale, l’ampliamento delle reti di conoscenza e delle tecnologie applicate. La relazione é stata lasciata aperta per sollevare discussioni su come creare politiche efficaci verso i nuovi fattori che influenzano il sistema alimentare, aumentando parallelamente la resilienza degli agricoltori. Un parere sul dibattito che ha seguito la presentazione lo ha fornito anche l’Eurodeputato Marco Dreosto (Lega), sempre attento alle esigenze del settore “trovo positivo lo spunto fornito dalla Commissione, aiuta ad interrogarsi sul presente guardando al futuro, ma é chiaro oggi ci si trovi ancora lontani dal concretizzare percorsi normativi a supporto di molti dei profili esposti”. Per Dreosto é necessario che il mondo agricolo torni ad essere attrattivo per i giovani e che gli stessi possano fruttare al meglio le nuove opportunitá, ma risulta altrettanto necessario affrontare i grandi problemi odierni, come la concorrenza sleale e l’invasione del mercato interno con prodotti terzi, spesso di dubbia qualitá e provenienza, cause principali del crollo dei prezzi. L’onorevole friulano invita infine ad una visione equilibrata sui diversi temi, come quello sulla carne artificiale “non pensi la Commissione che produrre hamburger in laboratorio sia anche solo lontanamente assimilabile all’agricoltura; semmai CE dovrebbe impegnarsi a fermare questa deriva, di certo penalizzante per il mondo agricolo”.