Un nuovo rinascimento dell'ambiente che passi da un rafforzamento delle risorse e delle potenzialità in campo per la difesa della sostenibilità. Questo l'auspicio espresso al Sustainability International Forum svoltosi ieri a Roma e patrocinato dalla presidenza del Consiglio, dai Ministeri per lo Sviluppo economico e dei Beni e delle attività culturali, dal comune e dalla provincia di Roma, dall'Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma (Uir) e dall'Associazione dei giovani imprenditori (Confapi).
Un vero dispiego di forze istituzionali e non che dà adito al preludio di una “rivoluzione” economica improntata sui temi ambientali come abbiamo già avuto modo di anticipare, segno che qualcosa sta davvero cambiando.
Il riferimento alle parole del Principe Carlo d'Inghilterra alla Camera dei Deputati poco tempo fa è chiaro. In quella occasione il regnante britannico invitò l'Italia a guidare l'Europa verso un “rinascimento” in senso ambientale, ponendosi alla guida di un accordo storico in vista della conferenza sul clima.
Al meeting si è parlato concretamente di sostenibilità, attraverso autorevoli nomi come Michael Braungart (fondatore della Environmental protection of encouragement agency international) che ha messo a confronto i manager dell'industria con il tema dello sviluppo sostenibile e Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economic Trends che ha parlato di un rischio di estinzione globale: “se la temperatura dell'acqua aumenterà di 3 gradi Celsius – ha detto - torneremo a una situazione di tre milioni di anni fa, saremo a rischio estinzione e sarà la fine della civiltà umana”.
Si è parlato addirittura di Terza rivoluzione industriale. I tre fattori della crisi finanza, energia e ambiente, sempre a detta di Rifkin, “si alimentano reciprocamente. Bisogna riconoscere che questo è un problema e che serviranno anni per recuperare. Ma, soprattutto, dobbiamo prendere atto che serve una nuova visione della storia e della civiltà umana, che sia soluzione alle tre crisi insieme. Energia, economia ed ecologia possono andare di pari passo”.
L'Italia è a buon punto pare, il 76 per cento delle aziende italiane dichiara di aver messo in atto azioni a favore dell'eco-sostenibilita'. Il dato è stato reso noto durante la presentazione di una ricerca condotta da Ipr Marketing su un campione di aziende particolarmente sensibili a questo tema, che vedono l'investimento in sostenibilita' come un'opportunita' economica per l'impresa stessa oltre che come un beneficio per la collettività.