Il Trentino Alto Adige, con i suoi bellissimi paesaggi montani attraversati da 2300 chilometri di strade provinciali, è una delle regioni più interessate dagli incidenti automobilistici causati dalla fauna selvatica.
Solo nel 2008 gli impatti su strada con cervi, caprioli e camosci sono stati oltre 600 con la conseguenza di innumerevoli vittime umane oltre a milioni di euro di danni materiali. Negli ultimi anni insieme ad un aumento esponenziale della fauna selvatica, si è avuto un incremento anche degli incidenti. Lo si evince confrontando la media degli ultimi dieci anni, 426 incidenti contro i 616 dello scorso anno.
L'amministrazione provinciale di Trento tramite il Servizio Foreste e Fauna ha pensato ad alcune misure per il monitoraggio del problema che ha permesso di individuare 160 tratti di strade (110 km in totale) “sensibili” al fenomeno, strade cioè in cui il rischio è più elevato rispetto ad altre.
Su questi tratti, ai bordi delle strade, sono stati installati degli speciali catadiottri “antifauna”, dissuasori ottici riflettenti che attivati di notte dai fari degli autoveicoli riflettono un fascio di luce verso l'esterno creando una barriera ottica che induce l'animale a non muoversi. Dal 2002 è inoltre stato creato un sistema informatizzato per la gestione dei dati tramite servizio web. Proprio grazie a alla creazione di questa straordinaria banca dati è stato possibile individuare con una certa precisione i corridoi faunistici percorsi dalle diverse specie di ungulati.