Negli ultimi quattro anni il Parco Nazionale del Gargano ha erogato circa 1 milione e 225mila euro alle imprese agricole a ristoro dei danni causati dalla fauna selvatica.
Tra il 2016 e il 2021 - sostiene il Parco - , le richieste di pagamenti per danni da fauna selvatica sono cresciute di circa il 200%. Si è passati dai 218mila euro del 2018 ai 396mila euro del 2021. Sono ancora in corso le liquidazioni degli indennizzi per l’anno 2022, rispetto alle quali sono stati finora erogati circa 250mila euro. L’ultima determina dirigenziale (9 marzo) autorizza la liquidazione di circa 64mila euro per 41 richieste di danni causati da cinghiali e lupi alle coltivazioni agricole e agli allevamenti.
Nonostante il grande sforzo economico dell’Ente parco, la normativa al momento prevede un regime d’indennizzo che va a coprire solo il 50% circa del danno subito anche se a livello europeo qualcosa si sta muovendo. Lo scorso novembre infatti la Risoluzione del Parlamento Europeo (2022/2952(RSP) affermava una linea già espressa e portata avanti dall’Ente parco in numerose sedi istituzionali, ovvero l’urgenza di colmare le lacune normative e intervenire sul sistema di monitoraggio e indennizzo dei danni da fauna.
“La Risoluzione afferma l’urgenza di un tema al quale, il Parco del Gargano, sta lavorando da ben tre anni per affermare un principio molto chiaro: i costi associati alla conservazione ambientale non possono e non devono gravare, nemmeno in parte, sulle aziende zootecniche e agricole, che svolgono le loro attività nell’area protetta. Il numero delle aziende danneggiate dagli attacchi da fauna selvatica è in costante aumento ed è deplorevole che esse ricevano un indennizzo anziché il totale risarcimento del danno subito sopportando, in tal modo, una significativa parte dei costi di conservazione che, invece, dovrebbero essere coperti attraverso la finanza pubblica ad hoc strutturata. Ci auguriamo vivamente, per la sopravvivenza delle aziende del nostro territorio, alcune finanche stremate da continui attacchi, che il contenuto di questa Risoluzione del Parlamento Europeo – che ci vede evidentemente in accordo totale – possa diventare presto il testo di una Direttiva della Commissione Europea e traslata nell’ordinamento giuridico del nostro Paese. Peraltro, la rivisitazione della Legge 394/91 (Legge quadro sulle aree protette), in linea con l’indirizzo dato dalla Risoluzione Europea in argomento, dovrebbe essere avvertita come atto prioritariamente necessario”, ha affermato il Presidente Pasquale Pazienza.