Sono molte le iniziative contro gli
incendi che vedono impegnati
in prima linea i cacciatori in opere di
pulizia dei boschi e campagne di
informazione e sensibilizzazione della popolazione.
Un merito encomiabile di cui la caccia non si fa particolarmente vanto, forse perchè visto come un
impegno diretto per chi come i cacciatori, usufruisce delle risorse del bosco. Se fino a pochi anni fa il compito di tamponare l'emergenza era affidato escusivamente alle esigue
forze del Corpo forestale dello stato e dei
Vigili del Fuoco, ci dice il
Rapporto Eurispes 2008, oggi esistono strutture operative anche volontarie che partecipano agli interventi, coordinati tra loro.
Fattori che hanno permesso di raggiungere un livello di efficienza sempre migliore e di abbattere lo scorso anno
del 50 per cento l'entità degli incendi in Italia. Secondo l'Eurispes infatti dal primo gennaio al 21 dicembre 2008 in Italia si sono verificati
5.547 incendi boschivi per un totale di
42.461 ettari coinvolti, mentre nel 2007 il numero totale degli incendi ammontava a
10.614. Dal 2000 al 2008
la media degli incendi è diminuita di un terzo rispetto a quella dei due decenni precedenti (7.586 degli anni 2000- 2007 contro gli 11.164 del periodo 1990 – 1999 e gli 11.575 del periodo 1980 – 1989).
E' utile perciò citare quali sono le aree maggiormente interessate da questo fenomeno e organizzare una
maggiore azione di prevenzione, anche a partire dal mondo venatorio.
Nel 2008 in cima alla classifica dei roghi boschivi c'era la Campagna con 903 incendi, seguono Calabria (800), Sicilia (549), Puglia (536) e Toscana (498).