La Confagricoltura Oristano ha segnalato gravi danni alla coltivazione causati dalla fauna selvatica. "Campi devastati da cinghiali, cervi e nutrie, specie aliena che da tempo si è ben adattata in Sardegna, ma anche raccolti dimezzati dalle incursioni della cornacchia grigia, vero terrore di chi spera di portare a termine la maturazione ortofrutticola in pieno campo" scrive l'associazione.
“Spesso – ha ricordato il presidente provinciale di Confagricoltura, Tonino Sanna – molti di questi animali arrivano da siti messi a riserva e a tutela faunistica. Di notte vengono a nutrirsi nei nostri campi e all’alba si rifugiano di nuovo nelle aree protette, dove le compagnie venatorie non possono entrare. Questi luoghi, con il passare degli anni, ospitano popolazioni di fauna selvatica sempre più in crescita e ormai insostenibili, al punto che gli sconfinamenti nelle aree coltivate non sono più un’eccezione".
La richiesta è che la Regione Sardegna intervenga con monitoraggi e depopolamenti selettivi, coinvolgendo cacciatori e locali addestrati per ristabilire un equilibrio negli ecosistemi danneggiati. Le compensazioni offerte finora dalla Regione risultano insufficienti per coprire i danni reali subiti dagli agricoltori. I danni medi provocati dalla fauna selvatica nella provincia di Oristano si aggirano intorno ai 1100 ettari, di cui la maggior parte è attribuibile ai cinghiali.