La Svezia ha autorizzato l’abbattimento di 30 lupi nel quadro di un piano di prelievo mirato a dimezzare la popolazione di questi predatori, oggi stimata in 375 esemplari. La decisione ha suscitato critiche feroci da parte degli attivisti, che la definiscono attualmente illegale ai sensi della legge europea e della Convenzione di Berna.
La Svezia non è sola in questa battaglia: come abbiamo visto negi ultimi tempi, sotto la spinta degli allevatori, che vedono decimati i propri capi, l’Unione Europea sta considerando una revisione della direttiva sugli habitat per consentire ai paesi membri di aumentare i numeri di abbattimenti consentiti. La Convenzione di Berna, che tutela la conservazione della fauna selvatica, ha già votato per modificare lo status dei lupi da “strettamente protetti” a semplicemente “protetti”, una decisione che entrerà in vigore il 7 marzo 2025.
La mossa svedese è parte di un dibattito più ampio in Europa sull’equilibrio tra la protezione dei grandi predatori e le esigenze delle comunità rurali. Con la revisione dello status dei lupi ormai alle porte, le politiche di gestione della fauna selvatica in Europa potrebbero subire un netto cambiamento, sollevando nuovi interrogativi. Gli animalisti intanto qui e in tutta promettono battaglie legali per fermare gli abbattimenti e chiedono un approccio più protezionista.