Il Governo in questi giorni ha fissato i criteri per l'individuazione dei siti per la costruzione delle nuove centrali nucleari attraverso l'approvazione di uno schema di decreto legislativo che individua i parametri per la localizzazione dei nuovi impianti. Secondo il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola il provvedimento individua come obiettivo prioritario non soltanto la loro sicurezza, ma anche le esigenze di tutela della salute della popolazione e di protezione dell'ambiente'. ''Sulla base di tali criteri - ha aggiunto Scajola- saranno poi le imprese interessate a proporre in quali zone intendono realizzare gli impianti nucleari''.
Le aree idonee (verranno rese note a marzo, dopo le elezioni regionali) dovranno rispondere a caratteristiche ambientali e tecniche e saranno soggetti a speciali forme di vigilanza e protezione. Le caratteristiche ambientali riguardano "popolazione e fattori socio-economici, qualità dell'aria, risorse idriche, fattori climatici, suolo e geologia, valore paesaggistico, valore architettonico-storico, accessibilità" mentre quelle tecniche la "sismo-tettonica, distanza da aree abitate, geotecnica, disponibilità di adeguate risorse per il sistema di raffreddamento della tipologia di impianti ammessa, strategicità dell'area per il sistema energetico e caratteristiche della rete elettrica, rischi potenziali indotti da attività umane nel territorio circostante".
I territori che ospiteranno le centrali usufruiranno di benefici economici su base annuale destinati a Province e comuni (anche limitrofi all'area dell'impianto). Inoltre le imprese e gli abitanti delle zone in questione non avranno solo sconti nella bolletta elettrica ma anche in quella per i rifiuti urbani, per le addizionali Irpef e Irpeg e per l'Ici.
Mentre il segretario del Pd Pier Luigi Bersani definisce il piano non fattibile ponendo l'accento sulla necessità di importare le tecnologie necessarie dall'estero, l'Italia dei Valori ripropone lo strumento del referendum popolare. Critiche anche da Legambiente che prevede una maxi stangata agli italiani per far fronte ai rimborsi e agli sgravi fiscali promessi dal Governo e dal Codacons che ha invitato lo stesso a "testare i reattori di nuova generazione in grado di garantire sicurezza e ridurre la produzione di scorie".