Gli ornitologi italiani, riuniti in un convegno a Sabaudia lo scorso ottobre, hanno sottoscritto un documento che intende contrastare in modo netto ed articolato l'istituzione del Parco eolico al Passo di San Marco, perchè - dicono – incompatibile con la tutela dell'avifauna. Gli ornitologi si oppongono agli impianti eolici se collocati in siti interessati delle migrazioni, perchè, come constatato da studi condotti in altre parti del mondo, questi creerebbero spesso effetti negativi sulle comunità ornitiche nidificanti e svernanti e sui migratori in termini di perdita di habitat ma anche per l'effetto barriera e il consistente incremento della mortalità per collisione.
In sostanza il documento prevede una serie di condizioni per la “compatibilità ambientale” degli impianti eolici e chiede pertanto che l'istallazione degli stessi possa essere autorizzata solo in ambiti di scarso o nullo interesse per l’avifauna e non interessati dalla presenza di flussi migratori significativi. L'opposto insomma del Passo di San Marco (tra la Valtellina e la Valbrembana), già Zps (zona di protezione speciale), che rappresenta un punto di passaggio significativo per tordi, cesene, fringuelli e rapaci.
Le pale sarebbero infatti installate nel punto dove la corrente d'aria è più forte, ossia, osservano gli ornitologi, proprio lungo le rotte dove si spingono gli stormi di passaggio. L'impatto diretto, il forte rumore e i vortici determinerebbero nel breve – lungo periodo l'abbandono della rotta. Gli ornitologi sulla base di queste considerazioni chiedono una fascia di rispetto di 5 km intorno alle ZPS istituite a protezione dell'avifauna migratoria.
Ad opporsi al parco eolico oltre agli ornitologi cacciatori e il Cai, si sono schierati anche il tavolo degli Stakeholders e il Parco delle Orobie bergamasche che ha già espresso formalmente un parere contrario per l'impatto sulla fauna e la deturpazione del paesaggio. Parere per altro, già definito irrilevante dagli amministratori preposti (i comuni interessati e la Comunità montana di Morbegno). Contrari anche la Comunità Montana Valbrembana e i Comuni di Averara e Mezzoldo.