''Sono una ministra animalista e ne vado sinceramente orgogliosa''. Così la Brambilla torna sulle polemiche che hanno seguito le proprie dichiarazioni in merito all'idea di “fare a meno” di manifestazioni come il palio di Siena. Un buco nell'acqua per il Ministro che ha dovuto fare marcia indietro e negare le parole dette in conferenza stampa.
Ma la ministra non ce l'aveva direttamente con il Palio di Siena (difeso in questi giorni trasversalmente da Pd e Pdl), il suo, ha spiegato in una lettera inviata al Corriere della Sera era un “ragionamento globale” che include anche i circhi e tutte quelle manifestazioni, eventi e feste popolari “che da anni, si svolgono nel nostro Paese e che prevedono il coinvolgimento degli animali”.
Su tutte queste realtà, secondo il ministro è opportuno operare un'attenta ricognizione “al fine di valutare quale di esse siano portatrici di effetti positivi sul fronte della valorizzazione delle nostre tradizioni e della nostra cultura, come per l'attrazione dei turisti, cosi' da contribuire ad una loro maggiore promozione''. Al contempo, occorre, sempre secondo il ministro del Turismo, “valutare se, tra tali iniziative non ve ne siano invece alcune per le quali prevalgano gli effetti legati allo sfruttamento degli animali, con riverbero negativo sulla sensibilita' collettiva come sull'immagine nazionale, e delle quali sia opportuno fare a meno''.
"Io - continua il ministro - non ho, infatti espresso giudizi sui singoli eventi, anche perchè la ricognizione annunciata avrà avvio solo nei prossimi giorni e non sono in grado di prevederne gli esiti". Del resto, conclude il ministro, ''difendere i nostri amici e volere vedere tutelati i loro diritti è una battaglia di civiltà che gli italiani chiedono a gran voce''.
(Asca)