"L'andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è sempre più fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilita' dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l'oro fino alle materie prime come grano, mais e soia dove hanno provocato una insostenibile volatilita' dei prezzi che mette a rischio le coltivazioni e l'allevamento in molti Paesi".
E' il commento alle preoccupazioni espresse dal Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, da parte di Coldiretti che spiega come ci si trovi di fronte agli effetti drammatici di una globalizzazione senza regole causa del furto di milioni di ettari di terre fertili a danno dei Paesi piu' poveri fino alla speculazione sulle materie prime che sono stato l'elemento scatenante della recente ondata di rivoluzioni. L'altalena dei prezzi non è altro che "l'effetto delle speculazioni sulla fame che - sottolinea la Coldiretti - hanno bruciato nel mondo centinaia di miliardi solo per il grano le cui quotazioni negli ultimi tre anni sono crollate"
Servono delle regole per Coldiretti, al fine di garantire la stabilità dei prezzi, ad esempio con una politica agricola comune. "Occorre investire nell'agricoltura delle diverse realta' del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identita' territoriali per sfuggire all'omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero. Alle agricolture di tutto il mondo - conclude Coldiretti - devono essere garantiti credito e investimenti adeguati se si vuole continuare a sfamare una popolazione che aumenta vertiginosamente, si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose, occorre garantire trasparenza e informazione ai consumatori.