Il fronte brambilliano animalista ora attacca anche la carne. E' infatti quello del
vegetarianesimo, inteso non come scelta etica personale ma visto come
“obiettivo di civiltà” per tutti gli italiani, l'argomento scelto dal duo Brambilla&Veonesi per la
III Giornata della Coscienza animale che si è tenuta sabato scorso a Milano alla presenza dell'amico Feltri, le scrittrici Tamaro e Maraini, il regista Zeffirelli, Maurizio Costanzo e addirittura l'astrofisica Margherita Hack, vegetariana da sempre.
Nel suo concitato intervento la Brambilla, che già pensa ad incentivi per l'alimentazione vegan acclamata dalle associazioni animaliste, ha fatto sapere che è giunto il momento di informare i cittadini “su quello che si nasconde dietro la bistecca che si trovano nel piatto”, nonché “sul dolore e le atrocità imposte agli animali”. E via così, fino al diktat da imporre agli altri: “una mucca, un maiale, un coniglio o una tigre – ha detto la Brambilla - devono avere le stesse tutele del cane o del gatto di casa, perché gli animali nascono uguali davanti alla vita ed è proprio la vita il loro primo diritto”. “Quello del vegetarianesimo – ha aggiunto – è uno dei temi più importanti di oggi” (riuscite ad immaginare milioni di italiani che si arrovellano sull'urgenza etica di cambiare la propria dieta in un momento di piena recessione economica?).
Sul piano ideologico nulla da obiettare, visto che questa è e deve restare una scelta subordinata solo alla propria coscienza, anche se molto opinabile (un paio di obiezioni stando sulla loro linea di pensiero vengono spontanee: e se si scoprisse che anche le piante hanno una coscienza e sono in grado di provare dolore? I vegan sono poi consapevoli che smettere di allevare animali da carne è impossibile finchè loro stessi avranno animali carnivori da mantenere?).
Se però si parla dei sistemi intensivi di allevamento e dei pericoli per la salute, “la scelta vegetariana non è solo scelta etica, ma anche salutare,” ha infatti detto Veronesi ricordando che mangiare solo vegetali previene il cancro e i mali della vecchiaia, dobbiamo ricordare ai Garanti della Coscienza degli animali le tante vicende inquietanti legate alla produzione di vegetali, che nulla hanno da invidiare a quelle analoghe sulla carne. I recenti allarmi sui germogli di soia e i cetrioli non hanno risparmiato nemmeno la filiera del biologico, incriminata per l'infezione di colite che ha ucciso svariate persone nella civilissima Europa.
Un'ultima considerazione la meritano gli operatori dell'agroalimentare italiano, un settore, come si evidenzia in un filmato su youtube (che riportiamo in calce a questo articolo), che da solo sostiene un giro d'affari di 48,6 miliardi di euro, con migliaia di addetti e preziose produzioni Dop e Igp, faticosamente difese sul mercato, che trainano l'export del made in italy e contribuiscono anche a richiamare nel nostro bel paese turisti da tutto il mondo. Ma queste ovviamente sono bazzeccole che ad un Ministro del Turismo non interessano.