Riceviamo e pubblichiamo:
Tra le misure varate dal Governo nella manovra finanziaria, una delle più importanti è l’innalzamento dell’ IVA di un punto percentuale che passa così dal 20 al 21% ed andrà ad interessare molti beni e prodotti tra i quali anche il vino. L’ Associazione per la difesa e la promozione della Cultura rurale – Onlus, nella persona del Presidente on. Sergio Berlato, prende posizione sulla questione dichiarando in una nota che “nonostante si renda necessario lo sforzo imposto da questa dura manovra finanziaria riteniamo poco opportuno applicare l’aumento al 21% dell’IVA anche al settore del vino considerato che rappresenta un settore trainante nell’agroalimentare e che sta già affrontando una crisi derivante dal calo del consumo interno”.
“ Il vino – prosegue Berlato - per la nostra economia è un prodotto importante tanto quanto il pane, la pasta o il latte sui quali viene applicata l’ IVA in misura ridotta del 10% e per alcuni prodotti del 4%”.
Ritenendo il settore vitivinicolo come un’importante vetrina nel panorama dell’export italiano d’eccellenza “ non possiamo trascurare che possediamo una cultura ed una tradizione dal valore inestimabile in questo settore che si tramanda grazie al prezioso lavoro di chi quotidianamente piega la schiena per creare un prodotto invidiato ed imitato in tutto il mondo. Sostenere il vitivinicolo significa garantire prestigio al nostro paese e mantenere un settore che da lavoro a più di 1 milione di persone nel nostro paese e fattura diversi miliardi di euro ogni anno. Ed in tempi di crisi – conclude l’eurodeputato – non ci sembra il caso di vessarlo ulteriormente”.
Ufficio stampa
Associazione per la difesa e la promozione della Cultura rurale - Onlus