La popolazione italiana di lupi, ridotta negli anni ’70 a poche decine di individui localizzati nell’Appennino centro-meridionale, si è progressivamente espansa, arrivando a colonizzare tutta la penisola, compresa l’estrema propaggine della Puglia e l’intero arco alpino. L’incremento numerico e distributivo di questo predatore impone un costante sforzo di aggiornamento delle conoscenze sulla specie, anche al fine di fornire ai decisori dati scientifici credibili e autorevoli sui quali basare le scelte di conservazione e gestione.
Per questo obiettivo ISPRA è stato incaricato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di elaborare e applicare un piano nazionale di monitoraggio, che permetta di raccogliere dati standardizzati per tutto il territorio interessato dalla presenza del lupo su distribuzione e abbondanza della specie, distribuzione e prevalenza dell’ibridazione con il cane domestico, diffusione dei danni agli animali domestici, applicazione ed efficacia dei metodi di prevenzione degli impatti.
Per l’avvio di questo programma l’Istituto organizza un convegno che si terrà a Roma il 3-4 dicembre prossimi al quale parteciperanno i principali esperti del lupo del mondo della ricerca, dei parchi, delle regioni e province autonome e del mondo delle associazioni. L’incontro sarà quindi un’occasione per fare il punto sulle conoscenze sul lupo in Italia, sui risultati dei progetti di monitoraggio, sui dati circa l’ibridazione con il cane domestico, sulle esperienze di mitigazione dei conflitti con le attività antropiche.
Il convegno sarà aperto dai saluti del Ministro Sergio Costa e del Presidente di ISPRA Stefano Laporta, e si chiuderà con le conclusioni del Direttore Generale di ISPRA Alessandro Bratti.
L’evento è rivolto a tecnici, ricercatori, amministrazioni ed enti coinvolti nella conservazione e nel monitoraggio della specie. |