Il lavoro di revisione e aggiornamento della normativa regionale sull’ attività venatoria e la definizione delle linee di indirizzo per il nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale, sta proseguendo nonostante il periodo pre-natalizio.
In questi giorni, nonostante lo sforzo costruttivo che si prefigge il superamento di alcune criticità che attanagliano la gestione faunistica, il rapporto con il mondo agricolo e una nuova progettualità sul fronte istituzionale, si respira un’aria densa di attacchi e polemiche.
Ad una lunga serie di eventi e di attacchi vergognosi, alcuni dei quali già sotto il monitoraggio del nostro Staff legale, si aggiunge oggi l’incidente mortale accaduto in provincia di Siena, che ha riaperto e rinfocolato un clima di attacco mediatico senza precedenti. Ad un problema serio come quello della sicurezza a caccia e su come rafforzare con senso di responsabilità l’impegno del mondo venatorio, per ridurre o meglio annientare, i rischi di incidenti durante l’attività venatoria, si cavalca da parte dei soliti noti, una tragedia umana per riproporre l’ennesima campagna di odio verso un’attività che presenta percentualmente un numero di incidenti mortali di gran lunga inferiori ad altre attività all’aria aperta.
Questi sono i giorni in cui anche grazie al contributo della Confederazione Cacciatori Toscani e dei suoi esponenti, siamo riusciti per ora, a tamponare e contrastare l’iniziativa di alcuni parlamentari in cui si proponeva l’istituzione dei “Ranger assunti dallo Stato” per assicurare le operazioni di controllo faunistico. Attività, che ricordiamo, oggi viene svolta da migliaia di cacciatori abilitati per legge e a costo zero.
Proposte pericolose che vanno di pari passo con altre recentemente avanzate da alcune associazioni agricole che ripropongono l’abrogazione e il superamento dell’art. 842 del cc. Una serie di “sparate” che dimostrano però come sul destino della caccia nel prossimo futuro, permangono spinte forti e pericolose che si muovono in assenza di un progetto credibile e serio.
Manca una vision soprattutto nel mondo venatorio italiano su cui costruire con intelligenza e conoscenza, una nuova alleanza per dare senso alla caccia di domani. Un progetto da presentare ai cacciatori, agli agricoltori e al Parlamento che sappia racchiudere le ricette per una corretta gestione faunistica ed ambientale, immaginare la riforma degli attuali ATC, risolvere il problema delle risorse e degli investimenti per la biodiversità mantenendo al contempo i capisaldi della caccia sociale. Un progetto nuovo portato avanti di una nuova classe dirigente giovane, colta e preparata, strutturata in una nuova dimensione organizzativa unitaria. In questo confuso quadro di riferimento e consapevoli della limitatezza di una elaborazione che rischia di rimanere confinata alla dimensione regionale, in Toscana si cerca comunque di andare avanti e ridisegnare i contorni di quelle che saranno le future strategie per un nuovo comune terreno di impegno tra portatori d’interesse e istituzioni.
Di questi ed altri aspetti si parlerà il prossimo 5 Dicembre a Capannori in provincia di Lucca.
Una serata organizzata dalla CCT Lucchese che oltre alla partecipazione dei vari esponenti delle associazioni confederate, vedrà anche quella dell’Assessore Agricoltura e Caccia della Regione Toscana, Marco Remaschi.
Il dopo Conferenza, il nuovo PFVR, gli aggiornamenti alla Legge 3/94 e dei regolamenti attuativi, saranno oltre al tema dei Calendari Venatori e dei ricorsi, i “i piatti forti” di una iniziativa che ha lo scopo di mantenere vivo il profilo del confronto, sia sui temi generali che sulle specifiche problematiche territoriali.