Il digiscoping è ormai una tecnica fotografica consolidata, con migliaia di appassionati che in tutto il mondo ne apprezzano la semplicità e gli straordinari ingrandimenti. Guardare negli occhi un animale selvatico da distanze che non ne pregiudichino la tranquillità è una grande emozione e costituisce l'essenza del digiscoping, anche se chi lo pratica lo fa anche per fini documentali, di vigilanza e di censimento.
Riccardo Camusso
Di lui, dicono che sia il “padre” del digiscoping italiano.
Camusso Riccardo, infatti, non ha rinnegato l’analogico, ma spesso sostituisce i super-tele con il telescopio abbinato alle fotocamere digitali. In questa continua evoluzione, ha scelto di adottare i telescopi Swarovski perché al vertice della qualità, anche e soprattutto in chiave fotografica. Le fotografie e i video di Camusso, considerato uno dei maggiori fotografi naturalisti (ha recentemente vinto il Campionato Italiano 2008 di Fotografia Naturalistica in Digiscoping), appaiono sulle principali pubblicazioni italiane ed europee e comprendono soggetti provenienti da ogni parte del mondo.
Nato a Torino, ha scelto di vivere e fotografare (a tempo pieno) sulle colline di Acqui Terme, fra Piemonte e Liguria, popolate da caprioli e altri selvatici. Qui, promuove anche corsi di Digiscoping, per far provare – sul campo – la validità del sistema; preferisce confrontarsi con selvatici veri, nelle reali condizioni di lavoro, piuttosto che operare in studio.
Molti condividono questa scelta, compresi i fotografi disposti a “provare” le potenzialità del digiscoping, che ha rivoluzionato la caccia fotografica.
Camusso ha pubblicato diversi libri sul Digiscoping, realizzati sia con le compatte che le reflex digitali.
Negli articoli e nei libri, sostiene convinto la supremazia del lungo, anche (ma non solo)
nei casi in cui occorra sconfiggere le distanze, il velo atmosferico e le ore crepuscolari tanto care ai selvatici veri.
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Moreno Pellegrin
Lo chiamano “Neno”, ma il suo vero nome è Moreno Pellegrin. Vive e lavora ai piedi della Marmolada, in una piccola frazione di Canazei (Trento). Le pareti della sua macelleria sono piene di trofei e immagini fotografiche, a testimonianza delle sue due grandi passioni: la Caccia e il Digiscoping.
Nelle pause di lavoro, con il nonno e lo zio – che gli hanno tramandato la passione per la montagna – si parla soprattutto di ungulati, chiamandoli tutti con il nome con cui li hanno battezzati; come se facessero parte della sua bella famiglia.
Tutto l’anno, infatti, Moreno trova il tempo di andare a trovare i suoi caprioli, mufloni, camosci e cervi;
non importa se con la carabina o con la fotocamera. Pratica il Digiscoping full-time da circa 5 anni, ma ha bruciato le tappe velocemente, raggiungendo un alto livello tecnico, sfruttando al meglio le qualità dei lunghi Swarovski, abbinati alle fotocamere compatte di ultima generazione.
Prima del lavoro, esce di casa all’alba e/o dopo il tramonto per incontrare quelli che chiama “i suoi amici animali”, ricavandone ottime immagini fotografiche che, in più, hanno anche un notevole valore di documento.
Da buon cacciatore, infatti, privilegia i capi più interessanti, siano essi trofei da medaglia o rari anomali di particolare interesse.
il grande libro del Digiscoping - La fotografia digitale con il cannocchiale da osservazione. Rendere visibile l'invisibile; tecniche ed emozioni
Autori: Riccardo Camusso, Moreno Pellegrin
Editore: Cammy