E' l'ora di cominciare a chiedere conto dei tanti ritardi, delle tante stranezze, dei numerosi mancati impegni per tutti gli effetti e ripercussioni che hanno avuto, hanno e avranno nei confronti della caccia e dei cacciatori, anche indirettamente. Perchè, è bene ricordarlo, il buon andamento della caccia, la soddisfazione dei cacciatori, dipendono in primo luogo dall'integrità dell'ambiente, che è la principale premessa per la salvaguardia della fauna selvatica, insieme a una corretta gestione del territorio, non solo nelle aree protette, ma anche nelle aree agricole, in quelle urbanizzate, e in ogni anfratto, sia esso selvaggio o antropizzato, ove possa trovare accoglienza e ricovero la selvaggina.
Per questo, proviamo a cominciare con un elenco di dieci domande, a cui ognuno, se lo vorrà, potrà fornire il suo contributo di risposta, con dati, documenti, dettagli, ma anche suggerimenti. E, perchè no, a cui ognuno potrà aggiungere le sue personali domande. Ma le risposte, quelle ufficiali, le vorremo ricevere dagli enti e dalle organizzazioni preposte al benessere del patrimonio faunistico, che non dimentichiamolo è anche di noi cacciatori. Visto che siamo fra quelli che più si impegnano, si sacrificano, spendono il loro tempo e il loro denaro a vantaggio di tutti.
1.a domanda
Ci sanno dire il Ministro del Tesoro e i Presidenti delle Regioni se il previsto ristorno del 50% delle tasse per il porto d'armi per uso di caccia è stato interamente versato, e come è stato impiegato, regione per regione, visto che tali proventi dovrebbero essere utilizzati per la conservazione e il ripristino di ambienti naturali?
2.a domanda
Ci saprebbe dire il Ministro Tremonti a quanto ammontano i finanziamenti stanziati per i parchi regionali e nazionali e a quale voce di bilancio si è attinto?
3.a domanda
Ci sa dire il Ministro Prestigiacomo quanto è l'ammontare degli ultimi tre anni dei contributi diretti e finalizzati a ricerche erogati alle associazioni ambientaliste? E a chi e come sono stati distribuiti?
4.a domanda
Ci saprebbero dire il Governo, i responsabili dei gruppi parlamentari, i responsabili delle commissioni ambiente, agricoltura, politiche comunitarie, il responsabile dell'Intergruppo Caccia Pesca e Tiro, come mai non è stata ancora recepita la guida interpretativa della Direttiva Comunitaria Uccelli, che risolverebbe una volta per tutte la questione delle linee guida, demandandone alle regioni l'applicazione?
5.a domanda
Ci saprebbero dire i responsabili degli ATC (in buona parte dirigenti di associazione venatoria) come mai i bilanci di gran parte di questi importanti organi di gestione non vengono resi pubblici?
6.a domanda
Perchè gran parte delle regioni non rendono conto nel dettaglio e nella maniera più chiara possibile di come vengono impiegati i fondi provenienti dai tesserini regionali?
7.a domanda
Perchè l'ISPRA, a corto di fondi e di dati attendibili, non fa in modo di collegarsi e coordinarsi con enti e organizzazioni che operano sul territorio, affinchè possa essere colmato quel deficit informativo che sta alla base del bisticcio/pasticcio dei piani faunistici e dei calendari venatori?
8.a domanda
Perchè le associazioni ambientaliste non rendono pubblici i loro bilanci, o i dettagli dei loro bilanci che mettano in evidenza da dove provengono finanziamenti, lasciti, donazioni?
9.a domanda
Perchè - lo chiediamo soprattutto alle organizzazioni ambientaliste e agricole, ma anche al Ministro dell'Ambiente, ai responsabili dei partiti - non si fanno promotori di campagne di sensibilizzazione sui problemi dell'inquinamento e del dissesto idrogeologico, urbanistico e ambientale, mettendo in evidenza le reali responsabilità?
10.a domanda
Quali sono i principali ostacoli - lo chiediamo a tutte le Associazioni Venatorie, riconosciute e non riconosciute – che impediscono un reale coordinamento interassociativo e al più presto la definizione di un protocollo d'intesa che porti a una vera e propria unificazione?
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