"Gli Italiani che si dichiaravano vegetariani animalisti nel 2011 erano quasi il 3%, nel 2012 scendono a meno dell'1%". E' il commento di Federfauna ai dati Eurispes, dai quali si evince come, tra quanti si dichiarano vegetariani sia ulteriormente calata la motivazione animalista. Se nel 2011 avevamo un 6,3 % di vegetariani, di cui il 44% dichiarava la propria scelta per rispetto degli animali, oggi chi non mangia carne in Italia non è più del 3,1% della popolazione e solo il 29,5% di loro ha scelto questo tipo di dieta contro lo sfruttamento animale.
Rimangono alti, conferma sempre Eurispes, l'affetto (51,3%) e il rispetto (35,9%) nei confronti degli amici a 4 zampe. Gia' nel 2011 "per l'87,2 % degli italiani, quello nei confronti degli animali era un sentimento positivo", ma appare sempre piu' condivisa e radicata l'idea - commenta Federfauna - che si possa amare o rispettare gli animali anche usufruendo (non abusando) di loro".
Ma non e' solo l'aumentato numero di persone che dichiarano di mangiarsi gli animali o prodotti da essi derivati, ad indicare che in Italia e' finita un'epoca. Secondo Federfauna, "già dal 2010, e' aumentato (+16%) il valore del consumo di pellicceria, sempre piu' spesso i circhi tradizionali (con animali) registrano il tutto esaurito agli spettacoli, il mercato degli animali vivi sembra essere tutt'altro che in crisi".