Troppi cinghiali nell'area protetta piemontese del
Parco La Mandria, lasciata in gran parte all'incuria generale. Gli agricoltori chiedono ora che ci si occupi di
valorizzare le loro produzioni, anche riducendo la presenza degli ungulati. Se ne è parlato in questi giorni a Torino in un incontro organizzato da
Confagricoltura, che rappresenta diverse aziende agricole all'interno dell'area, con il nuovo commissario dei parchi La Mandria e Stupinigi, Roberto Rosso.
“Il Parco La Mandria – ha detto il direttore provinciale di Confagricoltura, Ercole Zuccaro - è uno dei gioielli del territorio che è ingiusto lasciare al degrado. Solo una piccola zona del parco è visitabile, ma la maggior parte della struttura è in pessime condizioni. Se non si interviene in fretta, non sarà più possibile recuperarlo”.
Le soluzioni prospettate per il recupero dell'area si rifanno a ciò che è stato messo in campo per l'area di Stupinigi, dove la gestione del territorio è stata garantita da un sistema organizzato che ha permesso di affittare alle aziende agricole i fondi rustici abbandonati di proprietà della Regione. Si pensa anche alla creazione di un marchio che tuteli le produzioni del Parco.
Rimane da chiedersi come mai non si sia fatto niente per evitare il tracollo ambientale, nonostante – lo rivela Confagricoltura la spesa pubblica dei Parchi piemontesi sia stata tutt'altro che irrisoria: nel 2008 ammontava a 39.277.000 Euro, di cui 22 milioni solo di personale. Il Parco La Mandria, nel 2007, è costato 2.843.000 Euro di personale, 2.273.000 di gestione e 3.585.000 di investimenti.