Saranno utilizzati cinghiali e scimmie per testare il grado di radioattività nell'area del disastro nucleare di Fukushima. Secondo il vicepresidente dell'Università nipponica, Takayuki Takahashi, l'utilizzo di questi animali selvatici permetterà di creare una mappa accurata dei livelli di radiazione nel cuore delle foreste che coprono il 71% della prefettura di Fukushima e talvolta sono difficili da raggiungere. Gli animali saranno dotati di strumentazione GPS, contatori e dosimetri.
L'uso di queste "cavie" completerà le misurazioni della radioattività effettuate dagli elicotteri e dagli aerei sulle aree contaminate e le rilevazioni già effettuate con un'altra missione suicida affidata ad alcune scimmie mandate in perlustrazione lo scorso ottobre.
L'obiettivo è quello di studiare il livello di esposizione degli animali e l'impatto delle radiazioni sulla fauna selvatica che vive nei pressi dell'impianto. Si cerca poi di determinare "il movimento della radioattività", accertando o meno l'espansione della radioattività nel territorio circostante al disastro. “A Fukushima, le aree forestali sono le principali fonti di legno, acqua e cibo” ha detto Takahashi. “La contaminazione da cesio delle foreste rischia così di danneggiare l'agricoltura, la pesca e le zone residenziali anche nelle vicinanze”.