C'è anche il Po tra i fiumi considerati da una ricerca internazionale sulla scarsità d'acqua, realizzata dall'Università olantede di Twente. La mancanza d'acqua secondo questo studio colpisce quasi 2,7 miliardi di persone per almeno un mese ogni anno.
La causa principale, oltre a quelle naturali, è l'agricoltura. Il bacino del Po a fronte di una grande disponibilità d'acqua subisce un prelievo intensivo particolarmente in estate a causa dell'irrigamento dei campi coltivati. Complessivamente il volume medio annuo prelevato ammonta a circa il 70% dei deflussi naturali.
Tra gli effetti: il prosciugamento di una serie di ambienti umidi perifluviali, la risalita di acqua salmastra, la decimazione della biodiversità e danni economici, come dimostrano i casi del Rio Grande (Rio Bravo), dell'Indo e dei bacini idrografici del Murray-Darling. Il 92% dell'impronta idrica totale dell'umanità, afferma il rapporto, è dovuta all'agricoltura irrigata che consuma più acqua di città (3.6%) e industrie (4.4%). In Italia l'intera filiera agricola assorbe circa il 60% del consumo di acqua.
(Ansa)