Specie nocive? Tutte bugie dei cacciatori e degli amministratori pubblici. Questo il senso di un convegno organizzato dai comitati ambientalisti e animalisti bresciani per il prossimo 23 marzo con Adriano Weiner Galli, sociologo ed etologo ispettore Anpana della Lombardia e Carlo Consiglio, Presidente Nazionale LAC, già Ordinario di Zoologia all’Università La Sapienza di Roma.
Secondo i comitati pro animali “cormorani che spopolano laghi e fiumi; nutrie che traforano la rete irrigua della pianura saccheggiando le coltivazioni; volpi che azzerano la fauna terricola” fanno parte di una serie di leggende e falsità estranee a “qualsiasi verità scientifica, con la quale nel bresciano si giustificano continue, crudeli e soprattutto inutili e costose campagne di abbattimento dei cosiddetti “animali nocivi”.
Insomma per le associazioni bresciane Anpana, Compagni di Strada, ENPA, LAC, Laica, LAV, Legambiente, Lipu, Oipa, SVA il contenimento delle specie invasive sarebbe “non giustificato” visto che si punta all'inserimento di alcune specie e al depauperamento di altre, “a guadagno pressoché esclusivo del mondo venatorio”. “Ed è per questo squilibrio – si legge nel comunicato dell'evento - che tali specie vengono definite nocive. Infatti, dal punto di vista politico e promozionale le campagne contro i nocivi sono un’occasione per estendere a 12 mesi la possibilità di sparare, delegando ai cacciatori interventi che dovrebbero essere affidati esclusivamente agli enti preposti”.
Insomma poche idee e molto confuse visto quello che recentemente la Commissione UE ha ribadito con forza: la questione delle specie invasive, volenti o nolenti è più grave di quanto finora previsto, tanto che occorre al più presto un nuovo piano strategico su cui si chiede la collaborazione di tutti.