Promuovere sistemi che consentano il risparmio energetico e il taglio dei costi, ripensare alla onerosa gestione dei Parchi partendo dall'impiego di cassintegrati e giovani. Questi alcuni dei punti elencati dal Ministro all'Ambiente Corrado Clini in un'intervista rilasciata a Panorama, nella quale annuncia i contenuti del piano del Governo per il rilancio della crescita sostenibile italiana. Da una parte nuove norme per la tutela ambientale, dall'altro l'utilizzo della “leva ecologica per investire nella crescita”.
Propositi lodevoli ma che, secondo Clini, contrastano con il vecchio modo di intendere la gestione ambientale e che quindi troveranno l'opposizione dei conservazionisti e vecchie impostazioni filo - ambientaliste. Ovvero di chi, spiega, si nasconde sotto l'ombrello del no. “Il problema – dice - è che nel nostro Paese sorgono improvvisati comitati che utilizzano presunte ragioni ecologiche con il solo obiettivo di consolidarsi politicamente. E poi hanno un’idea strana della cosa pubblica: acquista forza il soggetto, politico e istituzionale, che esercita un potere interdittivo. Così però non cresce l’economia e non si preserva l’ambiente”.
Il ministro propone anzitutto l'avvio di un welfare ambientale con una parte di gettito fiscale attribuito all'ecologia, che possa agire sanando situazioni laddove si ritiene necessario. Invece di erogare la cassa integrazione per esempio, si potrebbe impiegare questa forza lavoro nella manutenzione del territorio. E' un sistema che potrà essere applicato almeno inizialmente anche per i Parchi, le cui risorse sono destinate a ridursi considerevolmente. “Senza soldi, e non ce ne sono – sottolinea Clini - i parchi muoiono. Oggi sono gestiti come monumenti, ma sono una cosa viva. La mia idea è quella di farci lavorare i giovani, ovviamente nel rispetto delle competenze di questi enti”.
Sul piano delle rinnovabili invece, “è essenziale la modifica del sistema energetico nazionale. Bisogna – argomenta il ministro - promuovere la generazione distribuita di energia, calore e freddo ad alta efficienza. Serve una catena che parte dalla produzione dell’energia e arriva al supporto alle auto elettriche. Sono i canoni delle smart city: coniugare la competitività con lo sviluppo urbano sostenibile”.