L'Islanda potrebbe fermare la caccia alle balenottere comuni a causa di un mancato accordo sindacale. Ai dipendenti della più importante impresa di settore non è stata rinnovata una deduzione fiscale richiesta e ciò ha comportato l'arresto delle uscite alla ricerca dei cetacei.
Si tratta della più grande azienda islandese, che nel 2010 ha catturato 148 balenottere comuni, ma nessuna l'anno scorso, a causa della crisi post tsunami dell'unico mercato, il Giappone. Nonostante l'esistenza di una moratoria mondiale sulla caccia alle balene, Norvegia e Islanda continuano a praticarla per scopi commerciali. Il dossier è anche il pomo della discordia fra Rejkiyavik e Bruxelles, visto che l'Islanda ha fatto richiesta di adesione all'Ue, dove la caccia alla balena è vietata. Di qui il nuovo appello degli animalisti dell'Ifaw, perché l'Islanda fermi la caccia ai grandi cetacei e promuova invece un più responsabile 'whale watching' con i turisti. (Ansa) |