In risposta alle osservazioni di Legambiente, l'assessore regionale Renata Briano è intervenuta sulla questione degli scoiattoli grigi in merito al progetto europeo per la tutela della specie autoctona (scoiattolo rosso), che prevede la cattura di tutti gli esemplari grigi al Parco di Nervi e successiva sterilizzazione.
La Briano, pur rassicurando il massimo impegno “a tutelare il benessere di questi esemplari reinserendoli in habitat adeguati per una vita in libertà”, ammette che sulla questione si stanno ancora valutando tutte le soluzioni possibili. L'assessore inoltre ricorda che il progetto europeo di cui sono partner oltre che la Regione Liguria anche Regione Piemonte, Regione Lombardia, le Università di Torino, dell'Insubria e di Genova e lo stesso Ministero dell'Ambiente, prevede altresì il divieto di commercializzazione dell'esemplare. Qualcosa in tal senso si sta muovendo in Europa, dove si sta pensando all'introduzione di forti restrizioni sia all'importazione da fuori Europa che al commercio di questa specie all'interno dei confini.
Lo scoiattolo grigio, diffuso in diverse aree del Nord Ovest, è portatore di un virus mortale per quello rosso, che soccombe anche per la penuria delle riserve invernali di cibo, visto che gli scoiattoli hanno lo stesso regime alimentare. In Italia lo scoiattolo grigio è stato importato in Piemonte nel 1948, poi in Lombardia e infine in Liguria, nei Parchi di Nervi, nel 1966. Da qui, espandendosi, minacciano di occupare tutta la piattaforma continentale europea.
Diversi organismi nazionali e internazionali, tra cui l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, ora Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), hanno più volte richiesto un intervento risolutore per il controllo dello Scoiattolo grigio in Italia, e nel 2008 il Comitato Permanente della Convenzione di Berna ha aperto un "case file", equivalente della procedura di infrazione Ue, a carico dell'Italia per rispondere delle inadempienze in merito all'attuazione di piani di controllo.