Dopo le tante segnalazioni dovute all'ennesimo orso problematico in Trentino, il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Lorenzo Dellai ha scritto al Ministro dell'Ambiente Corrado Clini – e al Commissario europeo Janes Potočnik – per “concordare nuove e più efficaci soluzioni” sulla presenza dell'orso.
Tutto parte dal 1996, anno in cui la Provincia autonoma di Trento approva il progetto di reintroduzione dell'orso bruno sulle Alpi centro orientali. "Da allora, a partire da un nucleo di fondatori di circa 10 esemplari, - sottolinea Dellai nella sua lettera - si è oggi giunti ad una consistenza accertata che varia dai 40 ai 45 esemplari che gravitano, in prevalenza, nella porzione occidentale del territorio trentino". La densità raggiunta nelle aree maggiormente frequentate (circa 3 esemplari ogni 100 kmq) determina, sottolinea il governatore, in un territorio relativamente piccolo e diffusamente abitato, problemi sempre più importanti per quanto concerne le relazioni tra la presenza di questa specie e le attività antropiche che sul medesimo territorio si svolgono.
Cresce la preoccupazione tra la gente. Lo dimostra un'indagine demoscopica del 2011, che ha messo in evidenza un'importante e decisa riduzione del grado di accettazione sociale della specie (dal 76% del 2003 all'attuale 30%). "Anche gli episodi registrati in questi ultimi giorni, che hanno portato anche a contatti diretti tra orso e uomo - continua Dellai - esprimono ed accrescono il già elevato livello di allarme sociale, al quale si accompagna forte preoccupazione, in primis, per l'incolumità della popolazione, ma, anche, in prospettiva, per il buon esito del progetto
Infine Dellai chiede che "quanto prima, nell'ambito di un rapporto di stretta collaborazione istituzionale, si ricerchino, per poi implementarle con la necessaria celerità, nuove e più efficaci soluzioni per far fronte ad una situazione che, altrimenti, rischia di essere non più sostenibile".