Il tentativo di Wwf Germania di bloccare la vendita del libro - denuncia sui comportamenti tenuti dai vertici dell'associazione nei confronti di alcuni gruppi industriali ("Il libro nero del Wwf. Affari oscuri sotto il segno del panda") ha provocato il classico effetto boomerang a danno della nota associazione ambientalista, riportando a galla i contenuti dell'inchiesta condotta dal giornalista Wilfried Huismann.
L'autore già da tempo ha imbastito tesi secondo cui l'associazione appoggerebbe traendone profitto aziende chimiche e biotecnologiche responsabili di deforestazioni e sviluppo delle coltivazioni geneticamente modificate. Ma nel libro si parla anche di progetti ecologici discutibili, come - riporta in questi giorni Tgcom 24 - l'allevamento dei salmoni in Cile, per il cui nutrimento sarebbero richieste enormi quantità di pesce. "Per un chilo di salmone vengono sacrificati dai quattro ai sei chili di pesce", spiega Huismann, che contesta anche la raccolta di fondi per la protezione degli elefanti africani. I grandi mammiferi “sarebbero minacciati di estinzione, ma in alcuni Stati ce ne sono troppi, non troppo pochi".
Il fatto è stato pubblicato lunedì 4 giugno sulla prima pagina del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz): l'associazione ha dato mandato ad un suo legale di bloccare la vendita del libro, che a tutti gli effetti, pare sia davvero introvabile, visto che le grandi case di distribuzione hanno deciso di non venderlo. Nei prossimi giorni sarà il tribunale di Colonia a trovarsi a dover decidere sulla questione, esaminando la richiesta di interdizione del libro fatta da Wwf.
Sull'intera vicenda si è aperto un vero caso politico. Burkhardt Mueller-Soenksen, responsabile mediatico del partito liberale commenta l'autocensura: "Se i librai si sono piegati, rifiutandosi di diffondere il libro senza conoscere il contenuto significa che c'è stata una resa collettiva”.