Si è chiuso dopo 32 anni l'agghiacciante caso della morte di una bambina australiana, avvenuta mentre i genitori si trovavano in campeggio. La madre aveva raccontato di aver sentito una specie di grugnito e di aver visto un dingo trascinare via il fagotto con la figlioletta di soli nove mesi dalla tenda. Fu lei ad essere invece incolpata, scontando ingiustamente 3 anni di carcere finchè alcuni lembi dei vestiti della piccola furono ritrovati nella tana di un dingo.
La sentenza è arrivata però solo in questi giorni al termine di un dibattimento processuale che in prima battuta non si era risolto per l'impossibilità di dimostrare le cause della morte. Allora molti ritenevano che i dingo non attaccassero gli umani, ma 11 casi di aggressioni contro bambini negli ultimi dieci anni, tre dei quali mortali - si legge in una nota dell'agenzia Adnkronos - hanno convinto le autorità a riaprire nuovamente il caso. Il caso è uno dei fatti di cronaca nera più famoso in Australia ed ebbe una grandissima eco in tutto il mondo, tanto da ispirare il film Un grido nella notte interpretato da Meryl Streep.
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