RIlanciare la missione delle aree protette italiane attraverso norme che rafforzino il loro ruolo nella conservazione e nello sviluppo dell'economia verde.
Questa l'idea per la riforma della legge nazionale sui parchi del Partito Democratico, che su questo punto, riferisce Marco Ciarafoni, che del partito è responsabile per il settore Politiche Faunistiche, "sta lavorando dentro e fuori il Parlamento per aggiornare la legislazione vigente per prefigurare una nuova governance che renda esplicito il coinvolgimento delle popolazioni locali nella vita e nella gestione delle aree protette così come una migliore gestione faunistica improntata alle indicazioni dell’autorità scientifica, richieste peraltro sostenute con forza dalla Federparchi, dal mondo agricolo e da una parte significativa dell’associazionismo ambientalista”.
“Siamo pronti al confronto e al dialogo con le altre associazioni ambientaliste che non si riconoscono in questo percorso – precisa Marco Ciarafoni – ma occorre misurarsi su fatti oggettivi e non muovere invece da posizioni pregiudiziali e visoni centralistiche che appaiono fuori luogo. Il futuro dei Parchi è nella capacità di allargare il consenso sulla loro attività e non di rinchiuderli in recinti assediati. Non risponde infatti al vero che con la riforma della 394, basterebbe leggere attentamente le proposte, si voglia dare più spazio al privato, autorizzare la caccia e condizionare le nomine dei presidenti".