“Aggiornare l’elenco delle specie cacciabili per poter prelevare lo storno”. L'ennesima richiesta in tal senso arriva da Cia Emilia Romagna, che come le altre associazioni agricole, segnala una crescita continua dei danni alle colture agricole pregiate arrecati da questa specie.
L'associazione auspica che il Governo, attraverso i ministeri competenti (Agricoltura e Ambiente) ottenga a livello comunitario che lo storno sia cacciabile “così come avviene in molte nazioni europee come, ad esempio, in Francia e Spagna, oltre a Paesi come Bulgaria e Romania ”. Lo scorso anno, stando ai dati forniti dalla regione Emilia Romagna, il valore dei danni da fauna accertato è stato di 2 milioni e 271 mila euro, 240 mila dei quali provocati dalla specie storno, nonostante un prelievo in deroga di 69 mila esemplari del volatile.
“Se consideriamo che nel 2011 le quotazioni della frutta, a causa del crollo dei prezzi, erano molto basse – osserva la Cia – possiamo affermare che quest’anno i danni saranno notevolmente superiori. Bene ha fatto l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, a sollecitare il Governo, cogliendo così le ripetute richieste della Confederazione, affinché emani le linee guida necessarie per disciplinare il prelievo in deroga, coordinando gli interventi a livello regionale”.
Va ricordato in proposito che la Commissione europea ritiene vincolante il parere dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e che le procedure avviate difficilmente potranno concludersi prima del 2015. “Sino ad allora –commenta infine la Cia - la caccia in deroga allo storno potrà essere l’unica possibilit�praticabile per limitare i danni, diversamente destinati ad aumentare ulteriormente”.