Le farfalle che vivono attorno alla centrale nucleare di Fukushima, danneggiata dopo lo tzunami del marzo 2011, hanno subito tipiche mutazioni genetiche dovute alla radioattività. Lo hanno accertato i ricercatori dell'università Ryukyu di Okinawa, che in questi giorni hanno pubblicato un rapporto scientifico che certifica la mutazione genetica di tre diverse generazioni di farfalle.
L'incidente di Fukushima, si legge nella rapporto, ''ha causato un massiccio rilascio di materiale radioattivo nell'ambiente'' che ''ha causato danni fisiologici e genetici alle Zizeeria maha blu, farfalla comune in Giappone''. Le mutazioni si sono osservate già a partire da maggio 2011 sul 12% degli insetti osservati. Le farfalle, esposte alle radiazioni allo stato larvale, hanno presentato anomalie di diverso tipo: tra cui ali accartocciate e occhi danneggiati. Allontanate dalle radiazioni le farfalle accopiate in laboratorio hanno comunque dato vita a una seconda e una terza generazione con simili problemi: la percentuale è quindi salita al 34% nella terza generazione. Sei mesi dopo il disastro, 240 nuovi esemplari catturati a Fukushima hanno registrato anomalie nel 52% dei casi.
Le farfalle sono un indicatore importante sui cambiamenti ambientali, ma questi risultati non sono rapportabili all'impatto che le radiazioni possono aver avuto sull'uomo e sugli altri esseri viventi. Ora sarà opportuno raccogliere altri dati per determinare l'impatto dell'incidente di Fukushima sugli animali in generale.