Si parla di dodici casi in soli dieci giorni. Tante sono le intossicazioni alimentari causate dall'ingestione di funghi velenosi nella provincia di Bergamo. Tra i funghi responsabili c'è anche il comunissimo chiodino (Armillaria mellea), commestibile soltanto dopo sbollentatura e lavaggio in acqua fredda. Su questo tema e sulle recenti intossicazioni di questi giorni è intervenuto Luciano Suardi, responsabile dell'Ispettorato micologico del Dipartimento di prevenzione medico dell'Asl ricordando che la commestibilità del genere “armillaria” non è assoluta, bensì condizionata: infatti il fungo fresco contiene delle sostanze tossiche termolabili che possono essere neutralizzate solo dopo adeguate modalità di cottura. Inoltre, tali funghi, che crescono su ceppaie o rami marcescenti, contengono sostanze organiche complesse che rendono difficoltosa la loro digestione”.
É sempre bene comunque, prima di consumare i funghi raccolti, rivolgersi presso la sede dell'Ispettorato micologico Asl più vicino.