Federcaccia sostiene l'iniziativa dell
''Associazione austriaca Waldrapptream: una campagna di monitoraggio finalizzato alla protezione della specie
Ibis Eremita, sull'orlo dell'estinzione. L'associazione ha chiesto la collaborazione di Fidc per divulgare l'iniziativa e
sensibilizzare i cacciatori per ridurre al minimo la possibilità di atti di bracconaggio. Citato anche nell'ultimo numero di Science, il progetto ha seguito diverse coppie di Ibis Eremita riprodotte nel centro riproduttivo dell'associazione, a Berghausen. In particolare si cita la storia di un esemplare,
Jazu, il primo ibis eremita selvatico che ha dato inizio ad un ciclo migratorio in maniera autonoma. In totale sono 11 gli ibis eremita che nel 2012 sono partiti dalla Toscana raggiungendo Berghausen.
"Sfortunatamente, durante la migrazione autunnale - dice l'associazione austriaca nella sua nota - in molti casi, abbiamo subito notevoli perdite dovute al bracconaggio. E’ anche per questo motivo che sia Jazu sia i suoi conspecific
i sono stati equipaggiati con dei trasmettitori GPS. Grazie a questi dispositivi siamo in grado di ricevere costantemente, anche più volte al giorno, le informazioni riguardanti la posizione degli ibis", che vengono trasmesse alle autorità locali e alle associazioni venatorie.
Questa attività di scortamento degli ibis eremita durante la migrazione autunnale dovrà essere portata avanti per molti anni. In seguito il risultato di estese relazioni pubbliche, in collaborazione con la Federazione Italiana della Caccia (FIDC) dovrebbe assicurare la costante protezione degli ibis eremita. J Fritz: “Siamo fiduciosi e crediamo che la minaccia del bracconaggio potrà essere ridotta nel corso dei prossimi anni. Per tale motivo riteniamo che valga la pena di fare uno sforzo in questo momento. Riteniamo, inoltre, che anche altre specie in pericolo di estinzione potranno trarre un notevole vantaggio da tale attività che porta come stendardo l’ibis eremita”.