Su proposta dei ministri delle Politiche agricole, dei Beni culturali e dello Sviluppo economico, di concerto con i ministri competenti, il governo ha dato il via libera al disegno di legge in materia sulla
valorizzazione delle aree agricole e di
contenimento del consumo del suolo. Si individua quindi un limite massimo alla edificabilità dei terreni agricoli per vincolare la possibilità di condizionare e modificare gli strumenti urbanistici vigenti.
In Italia ogni giorno si cementificano 100 ettari di superficie libera, tanto che dal 1956 al 2012 il suolo cementificato è aumentato del 166%. Con questo provvedimento si mira ad assicurare una corretta gestione dei suoli, assicurando la diminuzione anche del rischio di dissesti idrogeologici. Si introduce quindi un meccanismo di individuazione, a livello nazionale, dell’estensione massima di terreni agricoli edificabili (ossia di quei terreni la cui destinazione d’uso può essere modificata dagli strumenti urbanistici). Il provvedimento prevede il divieto di cambiare la destinazione d’uso dei terreni agricoli che hanno usufruito di aiuto di Stato o di aiuti comunitari. Con l’intento di dissuadere dalla dissipazione dei suoli il provvedimento si propone di stabilire il principio secondo il quale i terreni che hanno usufruito di misure a sostegno dell’attivita’ agricola non possano subire un mutamento di destinazione d’uso per almeno cinque anni.
Viene inoltre incentivato il recupero del patrimonio edilizio rurale per favorire l’attivita’ di manutenzione, ristrutturazione e restauro degli edifici esistenti. Poi, istituisce un registro al ministero delle Politiche agricole per identificare i comuni interessati, i cui strumenti urbanistici adottati non prevedono l’ampliamento di aree edificabili o un aumento inferiore al limite determinato dalle Regioni, che possono chiedere di essere inseriti.