Oasi protetta sì, ma forse non dalla droga e dalla criminalita', visto che
vi si coltivava della marijuana. Parliamo dell'oasi Foce dell'Arrone, in località Fregene, sul litorale laziale, dove la
Guardia di Finanza, dopo diversi sopralluoghi e appostamenti ha sequestrato una coltivazione di cannabis:
oltre 200 piante in avanzato stato di infiorescenza, pronte per la raccolta e per la raffinazione. Tutta la droga, del peso complessivo di oltre 35 chili, avrebbe potuto fruttare sul mercato circa 350 mila euro.
E' evidente che i malviventi credevano di farla franca
confondendo la loro coltivazione nel fitto della vegetazione dell'Oasi. Resta da chiedersi come mai i gestori dell'area protetta non si siano accorti di nulla, nei diversi mesi necessari all'intero ciclo vitale di queste piante (con ogni probabilità la coltivazione risale alla scorsa primavera).
Come si apprende da un articolo del Corriere della Sera, dipo il successo dell'operazione in una nota il Wwf ha ringraziato la Guardia di Finanza "per il pronto intervento avviato nell’Oasi di Bosco dell’Arrone a tutela del territorio e della comunità". Il sequestro delle piante di marijuana, si aggiunge nella nota "è un importante risultato che conferma quanto sia fondamentale la costante collaborazione nell’azione di monitoraggio e tutela su un litorale fortemente minacciato da degrado ambientale e illegalità. In aree protette e ben gestite - conclude la nota - vince la legalità".
(Ansa)