La Commissione Europea entro la fine dell'anno varera'
nuove norme per debellare in maniera piu' incisiva le
specie invasive, vera piaga ambientale per tutto il continente che ogni anno (dato UE) provocano
12 miliardi di euro di danni, oltre a costituire una seria minaccia per la biodiversita'.
Non c'è piu' tempo da perdere e occorre fare fronte comune. L'obiettivo – dicono fonti della Commissione UE all'Ansa – è quello di colmare le lacune esistenti ed evitare contraddizioni a livello normativo. Si puntera' soprattutto sulla prevenzione ma anche su metodi efficaci per gestire le emergenze dove animali alieni, come sono per esempio le nutrie, creano piu' danni. '
'Una volta individuate le specie - spiegano le fonti dell'esecutivo di Bruxelles - allora deve scattare un sistema di rapida allerta, con sforzi di sensibilizzazione in vari paesi europei per i cittadini. L'intervento preferiibile è l'eradicazione, ma non sempre e' possibile, allora si propongono interventi di contenimento e controllo delle popolazioni''. In ogni caso secondo le intenzioni della Commissione UE spettera' alle autorita' locali decidere il da farsi sul singolo caso.
In particolare con le nutrie si dovranno attuare programmi di eradicazione, come per altro sta facendo la Gran Bretagna con successo. Oltre all'Italia a soffrire di una massiccia presenza di questo roditore ci sono Francia, Belgio, Olanda, Germania e Danimarca. Altro flagello è il gambero rosso della Louisiana, che ha invaso i fiumi di Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Belgio e Olanda.
Il coordinamento fra stati sarà fondamentale: bisogna evitare il rischio attuale di veder annientati gli sforzi per debellare una specie se negli stati confinanti non si è fatto altrettanto. Le specie invasive, lo dice anche il nome, certo non rispettano i confini politici.