Sei anni di reclusione e
interdizione dai pubblici uffici per l'
omicidio colposo di 29 aquilani uccisi dalle macerie del terremoto di 3 anni fa. La dura condanna si riferisce ai
7 componenti della Commissione Grandi Rischi, che, riunitasi pochi giorni prima del terremoto che poi avrebbe devastato il capoluogo dell'Abruzzo, - a parere del giudice - attraverso la diffusione di informazioni “imprecise e incomplete”, ha sottovalutato il pericolo per la pubblica incolumità, rassicurando i cittadini prima della catastrofe,
nonostante l'insistente sciame sismico che da tempo preoccupava la città.
In quella commissione c'era anche l'attuale Presidente dell'Ispra, Bernardo De Bernardinis, imputato nel suo ruolo di vicecapo della Protezione Civile. Insieme a lui il Giudcie del Tribunale dell'Aquila ha condannato l'allora presidente della Grandi Rischi Franco Barberi, l'allora presidente dell'Ingv Enzo Boschi, il direttore del servizio sismico del Dipartimento della Protezione Civile Mauro Dolce, il direttore del centro nazionale terremoti Giulio Selvaggi, il direttore di Eucentre Gian Michele Calvi, il professore di fisica dell'Università di Genova Claudio Eva.
Le vittime del sisma in totale sono state 309 ma il nesso di causalità con le valutazioni della Grandi Rischi è stato valutato solo per 29 di queste. Una sentenza pesantissima per le ripercussioni che potrebbe avere e che già sta avendo sulla comunità scientifica. Il presidente dell'Ispra si è difeso così: “Sono innocente, davanti a Dio e agli uomini - ha detto - Non c'erano le condizioni per fare scelte diverse, quelle erano le scelte che potevo fare e suggerire al capo Dipartimento". "Io avrei voluto evitare questi morti - ha aggiunto De Bernardinis - come avrei voluto evitare quelli del '94 in Piemonte e quelli dell'Irpinia. Ma se saranno dimostrate le mie responsabilità in tutti i gradi di giudizio, le accetterò fino in fondo”.