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E' stata battuta dalle maggiori agenzie internazionali la notizia che
la Corea del sud ha formalmente rinunciato ai piani di riprendere la caccia alle balene per fini di ricerca. Lo ha annunciato Lee Se-oh, funzionario responsabile presso il Ministero della Pesca, specificando che il governo continuera' a utilizzare
solo mezzi non letali per studiare le balene, tra cui l'installazione di rivelatori di posizione.
Seul si era attirata le critiche degli ambientalisti di tutto il mondo quando a luglio il Governo aveva preannunciato la possibilità di riprendere l'attività di caccia alle balene, interrompendo così l'attuazione della moratoria internazionale che dal 1986 ha messo al bando questo genere di attività. Oltre alla Corea, solo Giappone e Russia hanno proseguito a cacciarle, appellandosi agli "scopi scientifici".
Cosa ben poco credibile visti gli enormi affari che ruotano attorno alla caccia ai cetacei. Questi paesi, tra l'altro, consentono il consumo di carne di balena, che viene venduta normalmente nei mercati e ai ristoranti, dopo che l'animale e' stato ucciso, ufficialmente per motivi ''di studio''. Resta da considerare il lato economico: la Corea del Sud ha una lunga tradizione legata alle balene e senz'altro alcune località specializzate dovranno definitivamente riconvertire i loro affari.