Troppi ungulati concentrati in un unico territorio possono portare a repentine modificazioni degli habitat con conseguenze catastrofiche su tutte le altre specie. Lo ha accertato uno studio condotto nel Regno Unito sui caprioli, il cui crescente numero preoccupa perfino gli ambientalisti. La ricerca, promossa da un team dell'Universita' di Durahm e dalla Food and Environment Research Agency (Fera) e presentata in questi giorni al meeting annuale della British Ecological Society a Birmingham, ha appurato le trasformazioni in atto sugli habitat boschivi naturali dovuta alla sola presenza di questo ungulato.
Lo studio ha scoperto che la maggiore presenza di questi animali ha determinato variazioni significative sulla diversita' della vegetazione delle foreste inglesi con conseguenze anche sull'abbondanza di piante e uccelli nativi.
Il team ha esaminato lo status di trentacinque siti boschivi in Gran Bretagna in relazione all'aumento della popolazione di caprioli nei mesi di maggio e giugno 2011 e 2012. I dati relativi alla vegetazione e all'abbondanza di alcune specie hanno evidenziato un rapporto evidente tra la crescita del numero di caprioli, la diminuzione della biodiversita' e la riduzione dei siti idonei alla nidificazione degli uccelli e delle fonti di cibo per altre specie boschive.
(AGI)