|
News NaturaPiccioni, siamo all'invasione delle campagne martedì 8 gennaio 2013 | | Le campagne della provincia di Alessandria sono invase da migliaia di piccioni. Lo riferisce un articolo di Repubblica, riportando la preoccupazione delle aziende agricole e zotecniche locali. Come quella vissuta da Sergio Ardiani, dirigente di una fattoria con oltre 1000 vacche presa d'assalto dai piccioni che banchettano costantemente nelle mangiatorie degli animali.
“Ormai comandano loro – dice l'allevatore - e noi non sappiamo più dove sbattere la testa”. Secondo un altro Claudio Monferino, titolare di un'altra azienda agricola, in questa invasione c'è qualcosa che non torna, visto il considerevole aumento di esemplari nel periodo invernale, quando invece dovrebbero naturalmente diminuire o rimanere stabili. Non si tratta quindi dei piccioni stanziali che vivono in città e vengono a bacchettare in campagna. “Noi – dice Monferino - pensiamo che qualche ditta che li cattura nelle città, invece di eliminarli, li liberi nei nostri cieli. Non è un caso che la concentrazione più alta sia attorno all'autostrada Gravellona – Voltri”. La Provincia finora non ha risposto alle richieste delle associazioni degli agricoltori. “Ogni tanto – dicono gli allevatori - la Provincia manda qualche agente venatorio che viene a sparare qualche cartuccia in una cascina, ma un minuto dopo i tetti tornano ad essere pieni di piccioni e di guano, che mettono a rischio la salute degli animali e degli uomini. Noi siamo obbligati a garantire l'igiene dei nostri prodotti, ma nessuno ci aiuta a combattere questo flagello”.
Repubblica ha sentito il parere di Vittorio Guberti, un ricercatore dell'Ispra. “Ormai, sui piccioni – spiega l'esperto - si interviene solo per le emergenze, e non c'è coordinamento fra i Comuni che intervengono nei centri urbani e le Province che hanno competenze nei territori rurali. Servirebbero scelte almeno a livello regionale. Gli strumenti sono due: o prendi i piccioni e li abbatti, oppure ne riduci la fertilità. Ma dopo avere speso molti soldi pubblici, si è accertato - secondo un modello matematico preparato dall'Ispra - che solo tenendo sotto controllo "anticoncezionale" l'80 per cento delle femmine riesci a contenere, non a diminuire, il numero delle nascite. E controllare l'80 per cento delle femmine è praticamente impossibile. Meglio chiudere ogni luogo di nidificazione e impedire l'alimentazione nella città”.
In provincia di Mantova hanno deciso di fare diversamente, affidando in gran parte ai cacciatori volontari il controllo della specie per la tutela dei cittadini e della salute pubblica. “Dal 2004 - spiega Roberto Malagoni, coordinatore della vigilanza faunistico-venatoria - abbattiamo 30.000 piccioni all'anno, con le nostre guardie e 50 volontari”. Ci vuole una presenza costante e un considerevole numero di cartucce. I tagli alla spesa pubblica non aiutano: “facciamo fatica a trovare i soldi per le cartucce dei nostri agenti – sottolinea Malagoni - . E i volontari, queste cartucce da 50 centesimi l'una, se le pagano da soli”. | Leggi tutte le news | |
|
|
|