Sono
più di 10 mila gli uccelli acquatici svernanti censiti nel
Padule di Fucecchio (la più grande area umida della Toscana voluta e gestita in gran parte dai cacciatori) durante il monitoraggio eseguito lo scorso 15 gennaio
promosso da Wetlands International, sotto l’egida dell'Ispra. 11 rilevatori abilitati dall’ISPRA e 20 collaboratori hanno coperto tutta l’area umida a piedi o in barca (canoa del Centro e barchini guidati da esperti padulini).
Nel corso del censimento sono state rilevate 33 specie diverse per un numero complessivo di 10389 uccelli, con un incremento di quasi il 14 per cento rispetto all’anno precedente (9123 uccelli), quando già si manifestava un trend notevolmente positivo (7881 uccelli nel 2011). Particolarmente numerose quest'anno le Alzavole (7196 esemplari), ma si sono registrati buoni numeri anche per i Moriglioni (350), le Folaghe (353) e le Pavoncelle (500); in netto calo invece i Germani reali (517). Durante il censimento in Padule - si legge nella nota pubblicata dal centro ornitologico toscano - sono stati osservati anche esemplari di specie rare o poco comuni; 17 Oche selvatiche, 7 Morette e 2 Morette tabaccate, 4 Tarabusi, 7 Cicogne bianche, 3 Fenicotteri, 1 Ibis sacro e 1 Gufo di palude.
Le concentrazioni maggiori sono state registrate all’interno della riserva naturale pistoiese (che rappresenta il 10% del territorio del Padule), con 5901 esemplari, (57 per cento del totale). Si arriva all'80 per cento del totale considerando anche l'Oasi di Protezione della Paduletta di Ramone e del Pratone (1192 esemplari) e la zona di rispetto venatorio istituita dall'ATC nel Marconi (1258 esemplari), sulla quale nel 2012 è stato bloccato in extremis un tentativo di bonifica; tali presenze testimoniano l'importanza di una tutela efficace e definitiva anche per queste aree.
La percentuale di presenze nella Riserva Naturale Pistoiese e nelle altre due aree indicate sale ad oltre il 95 per cento (8200 su 8576 esemplari) se si restringe il campo ad anatidi e folaghe, che frequentano quasi esclusivamente le aree protette, escludendo gli altri uccelli acquatici (aironi, pavoncelle ecc.).
Il censimento degli uccelli acquatici svernanti - conclude il comunicato pubblicato sul sito Aree Umide della Toscana - costituisce un appuntamento importante perché tale attività, praticata con la stessa metodologia fin dal 1984, fornisce uno degli indicatori dell’efficacia delle attività di gestione dell’area protetta; ne emerge un incremento costante, soprattutto a partire dal 2000 quando gli uccelli possono beneficiare degli interventi di miglioramento degli habitat realizzati nell’area protetta.
Il Centro di Ricerca e il Centro Ornitologico Toscano ringrazia le Province di Pistoia e Firenze, il Circondario Empolese Valdelsa, il Consorzio di Bonifica del Padule di Fucecchio, l’Azienda Agricola Castelmartini, l’ATC 16 di Pistoia, tutti i rilevatori ed i collaboratori che hanno contribuito alla buona riuscita del censimento (tra questi, non dimentichiamolo, molti sono proprio cacciatori).