Un'indagine della Lav avrebbe fatto emergere come in alcuni capi di abbigliamento per bambini commercializzati in Italia vi siano sostanze tossiche dannose per la salute. L'attenzione della Lav, che è e rimane un'associazione animalista, riguarda solo i vestiti che contengono inserti in pelliccia, per la cui lavorazione, dice l'associazione, sono utilizzate sostanze chimiche come il noninlfenolo etossilato, cromo, alluminio, formaldeide e pentaclorofenolo, i cui residui analizzati in giacche e cappottini superano le soglie definite dall'Europa.
L'associazione ha scelto alcuni marchi celebri, prelevando 5 capi in vendita in negozi di Monza, Milano e Roma e alcuni sul web, li ha fatti analizzare da un laboratorio privato e ha comunicato allarmata i risultati. Nemmeno a dirlo, questi hanno fornito alla Lav un assist perfetto per chiedere la totale eliminazione dal mercato capi di abbigliamento per bambini che contengano inserti in pelliccia.
Richiesta rivolta al Ministero della Sanità e ai Nas, e già rimbalzata su media nazionali e social network. "Vorremmo che almeno nei vestiti per bambini non venissero utilizzate le pellicce animale" ha detto Gianluca Felicetti, portavoce dell'associazione. Dietro le spalle di Felicetti, evidenzia il Corriere della sera, l’immagine di un tenerissimo cane procione con il suo cucciolo, largamente usato proprio per gli inserti di pelliccia per bambini. Non c'è che dire, operazione mediatica riuscita.