Dall'inizio dell'anno nel Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise e zone limitrofe sono almeno 12 i lupi trovati morti dalle guardie del Parco e da quelle forestali. Gli accertamenti sui corpi, che sono ancora in corso, finora hanno fatto emergere che due esemplari sono stati avvelenati, e tre (ma l'accertamento riguarda solo un esemplare) sono invece stati uccisi con l'uso di armi da fuoco.
L'avvelenamento e il bracconaggio hanno fatto scattare in questi giorni l'allarme del Parco, che ha rafforzato i servizi di vigilanza e avvertito la Procura competente. A tutto questo si aggiunge la preoccupazione per il cimurro, malattia infettiva endemica riscontrata su alcune delle carcasse, che rappresenta un vero pericolo per la già precaria condizione dell'orso marsicano. Malattia comunque, riscontrata da anni nel Parco Nazionale d'Abruzzo.
Per affrontare il problema del cimurro, la cui presenza è stata rilevata dall’Istituto Zooprofilattico anche in animali morti in altre aree protette abruzzesi, per la prossima settimana è previsto un incontro tra Aziende Sanitarie Locali, Regione Abruzzo e Parchi per valutare le iniziative da mettere in campo per poter far fronte alla situazione.