No alla macellazione equina. Lo ha annunciato l'on. Brambilla in questi giorni a seguito dello scandalo sulla carne di cavallo finita in diversi prodotti industriali distribuiti in mezza Europa. La Brambilla ha trovato così il pretesto per annunciare la prossima presentazione, a nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, di una proposta di legge che mira al riconoscimento degli equidi come animali da compagnia (e quindi non più da reddito e da lavoro, oltre che da carne), così da poterne vietare la macellazione, proprio come avviene per cani e gatti.
Non solo, secondo questa proposta, anche asini, muli, pony e quant'altro, non potranno più essere utilizzati in spettacoli o manifestazioni pericolose (ecco quindi anche l'abolizione del Palio di Siena e di tutte le altre manifestazioni storiche di questo genere), dovranno essere addestrati e custoditi secondo rigide regole ed ogni cavallo potrà essere rintracciabile grazie ad un'apposita anagrafe equina presso le Asl.
“Mentre nel mondo anglosassone mangiare il cavallo è quasi inconcepibile, in alcuni Stati americani è addirittura illegale, - aggiunge la Brambilla - l'Italia vanta invece il triste primato di maggiore consumatore di carne equina di tutta l'Europa". La proposta di legge dell'ex ministro del turismo, oltre a riconoscere il cavallo come animale d'affezione (con tutto quello che comporta in termini di divieto di maltrattamento, di sfruttamento, di macellazione e di importazione ed esportazione di cavalli a fini alimentari), si occupa anche di altri dettagli, stabilendo per esempio l'abolizione delle aste di equini di proprietà delle Forze armate e di altri enti pubblici, e prevedendone l'affidamento ad associazioni. Per gli equini anziani o malati prevede convenzioni con strutture private o veri e propri "pensionati". Introduce inoltre sanzioni per chi viola la legge e il rafforzamento dell'istituto della confisca.