Sull'avvistamento ravvicinato di alcuni grossi lupi in alta Val Tanaro vicino ad una casa a Ormea, in provincia di Cuneo, puntuali sono arrivate anche le rassicurazioni da parte degli esperti: i lupi, si è detto anche in quest'occasione, non attaccano l'uomo e quindi non c'è nulla da temere. Ma ne siamo davvero sicuri? Secondo Franco Zunino, Segretario Generale dell'AIW, la stampa avrebbe anche il dovere di informare sull'eventualità che invece le cose vadano diversamente.
A sostegno di questa tesi Zunino riporta alcuni casi di aggressione risalenti agli anni 70 e 80 del secolo scorso. “C'è da tenere presente – dice Zunino - che un branco di lupi non è pericoloso fino a quando è formato da pochi individui ed in situazioni non particolari (affamati o messi in difficoltà), ma tale rischio esiste qualora il branco sia formato da numerosi individui, che la persona coinvolta sia debole (bambino od anziano) ed in situazioni di difficoltà”.
“Proprio l'altro giorno – conferma Zunino - ho saputo dell'avvistamento di un branco di ben 16 lupi all'inseguimento di un gruppo di cinghiali nel Parco Nazionale d'Abruzzo: ecco, un tale incontro potrebbe portare anche ad un aggressione verso l'uomo, specie se trattasi di lupi avvezzi alla vicinanza dell'uomo come pare siano questi lupi "alpini", presumibilmente tutti originatisi da animali allevati in cattività e poi liberati. Non è negando questi fatti che si protegge maggiormente il Lupo. L'animale va fatto accettare per quello che è: in grado di fare danni agli allevatori e, sia pure in casi estremi e rari, anche all'uomo".
Occorre poi tenere in considerazione che il numero dei lupi è in espansione in tutta Italia e che "i danni da loro inferti sono di conseguenza in aumento esponenziale, ragion per cui la loro presenza andrebe monitorata ed il loro numero mantenuto basso, come sta avvenendo in Francia (dove l'abbattimento dei lupi è stato autorizzato da quelle autorità, anche con un voto al Parlamento ed anche in un Parco Nazionale) ed in altri Paesi europei ed americani".