Dura presa di posizione da parte dell'Arci Caccia di fronte all'ennesimo episodio di bracconaggio sull' Isola d'Ischia: l'abbattimento di un esemplare di cicogna femmina, sembra consumatosi a poche centinaia di metri dalla residenza del Presidente e Responsabile Guardie Ittico Venatorie Provinciali dell'associazione, Emilio Galano.
Secondo Galano l'episodio è gravissimo. I bracconieri - dice - sono delinquenti che devono essere arrestate. "Non è possibile più vedere queste cose - ha aggiunto Galano sui quotidiani locali - verificheremo in sintonia con le forze dell'ordine i/il responsabili/e di un episodio così grave e denunceremo il tutto alla Procura della Repubblica".
Arci Caccia infine ribadisce che ha sempre combattuto e condannato il bracconaggio senza se e senza ma, e che spera con tutte le sue energie di risalire al responsabile di questo atto gravissimo e che vede colpita una specie particolarmente protetta.
Aggiornamento del 18/03/2013 ore 17.30
Riceviamo da Arcicaccia:
In merito al delinquenziale episodio di bracconaggio dell’isola di Ischia che è costato la morte di una cicogna femmina. Il vice Presidente Nazionale dell’ARCI Caccia dott. Sergio Sorrentino ha dichiarato: “Non ci fermiamo se pur importante alla sola convinta denuncia di questo grave episodio “malavitoso”. Siamo a fianco, senza se e ma, all’azione di prevenzione e repressione del bracconaggio che vede impegnatissime le nostre guardie volontarie giorno e notte, in “primis” il responsabile delle nostre guardie di Ischia Emilio Galano.
Anche in questo processo, auspicando che vengano individuati e colpiti i responsabili ci costituiremo parte civile così come l’Associazione ARCI Caccia in solitudine, purtroppo talvolta ha già fatto nel passato.
Nel contempo, per essere operativi, ribadiamo la nostra disponibilità a costituire subito dei coordinamenti territoriali di vigilanza volontaria nelle nostre campagne.
Presidiare insieme il territorio senza distinzioni di associazioni o di bandiera, siano esse ambientaliste, agricole e venatorie consente di controllare molti più “ettari” ogni giorno.
Occorre unire le forze e metterle al servizio dei Corpi di Polizia dello Stato e degli Enti locali se si vuole davvero essere più efficaci e “stroncare” questi “terroristi” dell’ambiente.
Invitiamo il Corpo Forestale dello Stato che ha competenze e conoscenze che hanno dato risultati significativi e meritori nella lotta al bracconaggio a organizzare e dirigere il lavoro nostro e dei volontari nell’interesse della conservazione della fauna bene comune di donne e uomini di questo Paese”.