Il tipico becco ricurvo dei falchi è uno stratagemma evolutivo che si è attivato piuttosto rapidamente, ed ha permesso a questi splendidi animali di sopravvivere e di divenire gli impeccabili predatori che conosciamo. Lo ha dimostrato uno studio effettutato dall'Università di Cardiff, da cui si apprende che questo tipo di becco nei falchi è strettamente correlato alla caccia, e alle pressioni provocate dal dover catturare la preda a elevate velocita'.
Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Nature Genetics, ha riguardato in particolare il genoma del falco sacro (Falco cherrug) e del falco pellegrino (Falco peregrinus). Dalla sequenza del dna sono stati isolati i geni che hanno modellato la struttura del becco e del corpo di questi uccelli. La ricerca ha dimostrato da una prospettiva genetica che i falchi sono stati costretti ad adattarsi rapidamente per riuscire a sopravvivere alla forte pressione prodotta dall'impatto con la preda, impatto che spesso avviene ad una velocita' che raggiunge i trecento chilometri orari. Oltre al becco uncinato, le caratteristiche sviluppate dai falchi evolutivamente riguardano crani abbastanza duri e resistenti per sopravvivere alle collisioni con la preda e sistemi circolatori e respiratori efficienti per far fronte all'estrema pressione dell'aria durante le picchiate ad alta velocità.