Nasce in queste ore un nuovo gruppo di lavoro formato da Corpo forestale dello Stato, Ispra e Universita' La Sapienza per la salvaguardia del lupo. L'obiettivo e' elaborare delle linee guida finalizzate ad uniformare le procedure operative e a qualificare l'attivita' del personale chiamato ad operare. Di fronte alla crescente espansione del lupo aumentano infatti anche gli incidenti e gli episodi di bracconaggio ai danni di questi animali: più volte
il Cfs si e' trovato ad intervenire per soccorrere o tutelare esemplari di Lupo avvelenati, investiti o abbattuti.
I lupi, come evidenzia la Forestale, si stanno lentamente espandendo sia numericamente che geograficamente e cio' presenta delle criticita' dal fenomeno del randagismo canino e dagli ibridi che minacciano l'integrita' genetica, alle morti con bocconi avvelenati, per concludere con i conflitti nelle popolazioni locali. Il lupo e' tutelato da molte norme, a partire dal 1979 con la Convenzione di Berna che inserisce questa specie nell'allegato di specie particolarmente protette, fino ad arrivare ad un regolamento comunitario relativo al commercio e detenzione di questa specie.
La forestale gestisce già alcune strutture specializzate come "Centro del Lupo" a Popoli (Pescara) ed il Centro del Cupone nel Parco della Sila (Cosenza), che si occupano di questa specie e che con il passare degli anni sono diventati importanti centri di riferimento. La salvaguardia del lupo da parte del Corpo forestale dello Stato si attiva anche con un protocollo operativo per il ritrovamento di fauna morta con ipotesi di avvelenamento, e sull'ordinanza del Ministero della salute "Norme sul divieto di utilizzo e detenzione di esche o di bocconi avvelenati".