Non ne eravamo a conoscenza ma per molto tempo in diverse regioni italiane (in 192 comuni tra Lazio, Lombardia, Toscana, Trentino Alto Adige e Umbria) abbiamo bevuto e utilizzato per cucinare tantissima acqua contaminata da arsenico al di sopra dei livelli di guardia. Gli amministratori pubblici lo sapevano, ma si sono guardati bene dal comunicarlo ai cittadini, e per diversi anni hanno dichiarato potabili acque che non lo erano, in deroga ai limiti stabiliti dall'Europa. Se ne è cominciato a parlare solo a seguito delle infrazioni aperte dall'Europa, di cui da gennaio 2013 paghiamo il conto per la sola situazione laziale: 300 mila euro al giorno fino a che la situazione non sarà aggiustata, tramite costosi interventi di bonifica, che avrebbero potuto essere fatti decenni fa.
I fondi saranno sottratti da quelli stabiliti per l'Italia, il che vuol dire che in questo difficile momento economico, gli italiani possono contare ancora meno sui contributi comunitari. Mentre da gennaio 54 amministrazioni hanno dichiarato le proprie acqua non potabili e a Viterbo, dove si segnala la situazione più grave, c'è chi propone lo sciopero della sete, in molti accusano la giunta Polverini di non aver posto un freno alla situazione in tempo per evitare le multe. Il primo della lista è il Ministro alla salute Balduzzi, che dichiara “negli ultimi 6 mesi ho più volte invitato la Regione a occuparsi della vicenda in vista della scadenza della deroga, ma non ho avuto una risposta pienamente rassicurante sulle iniziative intraprese”.
In questi giorni è stato annunciato uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità, dal quale, in riferimento alle zone più colpite dal fenomeno, sarebbe emersa una concentrazione della sostanza nell'organismo doppia rispetto a quella nella popolazione generale. Maggiori concentrazioni sono state rilevate anche nei bambini. A rischio anche la catena alimentare. Concentrazioni di arsenico superiori ai livelli consentiti sono state infatti rilevate in diversi alimenti. Il Ministro Balduzzi parla di “vera emergenza, per la cui soluzione non si può più aspettare. Con il Presidente Nicola Zingaretti e con tutti gli enti locali interessati – sottolinea - avvieremo in tempi strettissimi le misure urgenti per far fronte ai disagi della popolazione in seguito all'emergenza da tempo creatasi a causa delle alte concentrazioni d'arsenico nell'acqua nel Viterbese".