Sembra proprio che la sorte del manto boschivo italiano non interessi davvero ai nostri politici. Non bastava aver ridotto a soli 15 velivoli la flotta dei canadair per spegnere gli incendi nel 2013, ora si predispongono anche "sconti" di pena ai piromani. A lanciare l'allarme è l'associazione di categoria dei poliziotti provinciali: nel decreto-legge "svuota carceri" c'è un aspetto inquietante, un "inaspettato regalo agli incendiari boschivi dolosi" - dice il comunicato stampa dell'Associazione Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale - AIPP.
"Il 3 luglio - spiegano - è entrato in vigore il decreto-legge 78 del 1/7/2013 "Disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena". L'art. 423/bis del Codice Penale, quello che prevede il delitto di incendio boschivo doloso (punito con la reclusione da 4 a 10 anni), certamente non qualificabile nel rango dei "reati minori" , non è stato infatti escluso dai reati per cui viene estesa l'applicazione delle misure alternative dei "domiciliari" o dell'affidamento ai servizi sociali".
"Si abbatte in questo modo - commentano i poliziotti - una delle poche forme di deterrenza nei confronti dei delinquenti che ogni estate causano danni spesso irreparabili al patrimonio boschivo, con costi economici, sociali ed ambientali gravissimi a danno della collettività e del territorio". L'associazione chiede ora che in sede di conversione del decreto-legge 78/2013 da parte del Parlamento, il delitto di incendio boschivo venga escluso dall'ambito di applicazione dell'estensione delle pene alternative, al pari di quanto è già stato fatto giustamente per il reato di maltrattamento in famiglia a danno di minori di 14 anni; gli incendiari devono scontare in carcere la pena dopo la condanna definitiva perché non stiamo parlando di delitti di poco conto.